Il mito di Teseo: l’eroe che sconfisse il Minotauro

L’origine della terribile storia

Nell’antica Grecia, un tremendo tributo legava Atene a Creta: ogni nove anni venivano inviati sette giovani e sette vergini per essere sacrificati al Minotauro, mostruosa creatura metà uomo e metà toro rinchiusa nel labirinto di Cnosso. Il re di Atene, costretto a sottomettersi a questo obbrobrioso patto dopo la sconfitta in guerra, vedeva i propri figli condannati a morte certa.

L’arrivo di Teseo

Quando Teseo, figlio del re, viene a conoscenza di questo raccapricciante destino, decide di proporsi volontario per entrare nel gruppo dei sacrificati. Il suo obiettivo è chiaro: eliminare per sempre questa barbara usanza e salvare il suo popolo. La sua determinazione era forte quanto la sua forza fisica, eredità del padre Egeo, re di Atene.

Il labirinto e l’incontro con Arianna

Giunto a Creta, Teseo incontra Arianna, figlia del re Minosse, che si innamora di lui. La principessa gli dona un gomitolo di filo che gli permetterà di orientarsi nel labirinto, un dedalo di passaggi progettato dall’architetto Dedalo per impedire a chiunque di fuggire. Questo piccolo stratagemma sarà decisivo per la sua sopravvivenza.

Lo scontro con il Minotauro

Nel cupo labirinto, Teseo affronta la mostruosa creatura in un combattimento all’ultimo sangue. Con forza e astuzia riesce dove molti altri erano falliti: uccide il Minotauro e libera per sempre Atene da quel terribile tributo. Il mostro crolla al suolo, sconfitto dall’eroe che aveva deciso di sfidare un destino che sembrava inevitabile.

Il ritorno e il tradimento involontario

Teseo parte da Creta insieme ai compagni salvati e ad Arianna, ma durante il viaggio di ritorno accade qualcosa di tragico. Dimentica di cambiare le vele della nave da nere a bianche, segno convenuto con il padre per indicare la sua vittoria. Il padre, vedendo le vele scure, si dispera credendolo morto e si suicida gettandosi dal dirupo, tramutando la sua gioia in dolore inconsolabile.