SOLUZIONE 6 LETTERE: SELIKA La protagonista de L’Africana di Meyerbeer Dizy
La forza e il mistero di Selika: protagonista enigmatica de L’Africana di Meyerbeer
Chi è la principessa africana che conquistò i palcoscenici europei
Nel panorama dell’opera lirica dell’Ottocento, poche figure femminili sono tanto complesse e affascinanti quanto Selika, la protagonista dell’ultima opera di Giacomo Meyerbeer, L’Africana. Completata postuma nel 1865, quest’opera rappresenta uno dei più importanti esempi di grand-opéra francese, genere che lo stesso Meyerbeer aveva contribuito a definire. Al centro della trama troviamo Selika, una principessa africana che incarna l’alterità, l’esotismo e la dignità regale in un’epoca in cui l’Europa guardava con occhi colonialisti al continente africano.
Scopri le rappresentazioni attuali de L’Africana nei teatri mondialiUn’eroina complessa nell’ultimo capolavoro di Meyerbeer
L’opera L’Africana (o talvolta rappresentata con il titolo originale francese L’Africaine) venne composta da Meyerbeer su libretto di Eugène Scribe, ma l’autore non visse abbastanza per vederne la prima rappresentazione. Il personaggio di Selika si distingue nel panorama operistico per la sua complessità psicologica e per il suo destino tragico. Regina dell’isola immaginaria di Madagascar (una licenza poetica rispetto alla realtà geografica), Selika si innamora perdutamente del navigatore portoghese Vasco da Gama, che ha salvato dalla morte. Questo amore impossibile tra due mondi e culture diverse rappresenta il cuore emotivo dell’opera e conferisce a Selika una profondità raramente vista nei personaggi femminili “esotici” dell’opera ottocentesca.
Approfondisci la biografia di Meyerbeer su Oxford Music OnlineL’esotismo musicale e la rappresentazione dell’alterità
La partitura che Meyerbeer ha creato per Selika è ricca di sfumature e colori musicali che cercano di evocare un’atmosfera esotica. A Selika sono affidate alcune delle arie più belle dell’opera, come la celebre “Del Tago sponde addio” nel primo atto, dove esprime la sua malinconia per la patria lontana, e la straziante scena finale del suicidio sotto il manzanillo, l’albero velenoso. La vocalità di Selika richiede un soprano drammatico dotato di grande estensione e capacità di coloratura, insieme a una forte presenza scenica. Questi requisiti tecnici hanno reso il ruolo di Selika una sfida ambita per molte prime donne dell’opera lirica.
Ascolta l’aria “Del Tago sponde addio” interpretata da Shirley VerrettUna storia di amore, sacrificio e dignità regale
La grandezza del personaggio di Selika risiede nella sua evoluzione drammatica. Da schiava deportata in Portogallo, Selika rivela progressivamente la sua vera identità di regina. Quando Vasco da Gama, l’uomo che ama, si riunisce alla fidanzata europea Inès, Selika compie il gesto supremo di abnegazione: invece di condannare a morte i due amanti, come sarebbe suo diritto regale, sceglie di sacrificarsi. Questo aspetto del sacrificio personale per amore eleva Selika al rango delle grandi eroine tragiche dell’opera, ma con una dignità e una nobiltà d’animo che trascende gli stereotipi colonialisti dell’epoca.
Esplora gli archivi storici del Metropolitan OperaInterpretazioni celebri nel corso della storia
Nel corso degli anni, il ruolo di Selika è stato interpretato da cantanti di straordinario valore. Alla prima rappresentazione parigina del 1865, fu Marie Sasse a dare voce alla principessa africana. Tra le interpreti più celebri del Novecento troviamo Shirley Verrett, che con la sua intensità drammatica ha saputo rendere giustizia alla complessità del personaggio. Più recentemente, sopranos come Angela Gheorghiu hanno portato Selika sui palcoscenici internazionali, contribuendo a mantenere viva quest’opera nel repertorio. Ogni interprete ha dovuto confrontarsi non solo con le difficoltà vocali, ma anche con la rappresentazione di una donna africana in un’opera scritta secondo canoni europei, questione che oggi solleva importanti riflessioni sulle pratiche performative contemporanee.
Consulta il catalogo Ricordi per le edizioni dell’operaIl contesto storico e la rappresentazione dell’Africa nell’opera
L’Africana venne composta in un’epoca in cui l’Europa intensificava la propria espansione coloniale in Africa. La figura di Selika, nonostante i limiti culturali dell’epoca, emerge come un tentativo di rappresentare con dignità una sovrana africana, anche se attraverso il filtro dell’immaginario europeo. La passione di Selika per Vasco da Gama può essere letta come metafora dell’incontro tra culture diverse, sebbene l’opera non sfugga completamente agli stereotipi del suo tempo. È interessante notare come, nonostante il titolo dell’opera sia L’Africana, Meyerbeer ambienti la vicenda non in Africa continentale ma in un Madagascar immaginario, mescolando riferimenti geografici e culturali in un pastiche tipicamente orientalista.
Leggi lo studio “Exoticism in Opera” su JSTORLa scena del suicidio: un finale tragico e poetico
Il finale dell’opera rappresenta uno dei momenti più toccanti e poetici del repertorio lirico. Selika, dopo aver rinunciato all’amore di Vasco e avergli permesso di fuggire con Inès, cerca la morte sotto l’albero del manzanillo, i cui fiori emanano un profumo inebriante ma letale. In questa scena, Selika canta la sua ultima aria mentre viene gradualmente avvolta dai vapori velenosi, immaginando in un’allucinazione di unirsi spiritualmente al suo amato. La morte di Selika non è solo un tragico epilogo, ma assurge a simbolo della sua libertà finale e del suo rifiuto di vivere in un mondo dove il suo amore è impossibile. Questa scena ha influenzato numerose rappresentazioni successive della morte femminile nell’opera.
Scarica la partitura dell’opera da IMSLPIscriviti alla nostra Newsletter Settimanale