SOLUZIONE 19 LETTERE: CANGRANDE DELLA SCALA Dizy
Cangrande della Scala: patrono e protettore di Dante Alighieri
Un rifugio per il poeta in fuga
Quando Dante Alighieri fu costretto all’esilio da Firenze, trovò un prezioso alleato in Cangrande della Scala, signore di Verona che divenne il suo principale sostenitore politico e mecenate. Nel difficile periodo tra il 1316 e il 1320, Cangrande della Scala offrì al poeta non solo protezione, ma anche l’opportunità di continuare a scrivere e sviluppare le sue opere più importanti.
Approfondisci la biografia di DanteIl contesto storico dell’accoglienza
La situazione politica dell’Italia medievale era estremamente frammentata e complessa. Cangrande della Scala, appartenente a una potente famiglia ghibellina, rappresentava un punto di riferimento importante per gli intellettuali e gli artisti che necessitavano di protezione. La sua corte a Verona era diventata un centro culturale di straordinario prestigio, dove poeti, filosofi e letterati trovavano ospitalità e sostegno.
Consulta l’enciclopedia TreccaniUn rapporto oltre la politica
Il legame tra Dante e Cangrande della Scala andava ben oltre la semplice protezione politica. Il signore veronese dimostrò una profonda ammirazione per l’intellettualità di Dante, tanto da diventare uno dei dedicatari della Divina Commedia. Alcuni studiosi ritengono che lo stesso canto XVII del Paradiso contenga un esplicito omaggio a Cangrande.
Viaggia a VeronaLe imprese militari e culturali
Cangrande della Scala non era solo un mecenate, ma un condottiero brillante che ampliò significativamente i suoi domini. Conquistò numerose città venete e si distinse per capacità diplomatiche e militari. La sua lungimiranza gli permise di trasformare Verona in uno dei centri più importanti dell’Italia settentrionale, attirando intellettuali da tutta la penisola.
Visita il Museo CangrandeL’eredità culturale
Grazie all’ospitalità di Cangrande della Scala, Dante poté completare parte della Divina Commedia, opera che avrebbe rivoluzionato la letteratura italiana. Il signore veronese divenne così non solo un protettore politico, ma un vero e proprio custode della cultura rinascimentale, capace di offrire rifugio e opportunità a uno dei più grandi poeti di tutti i tempi.
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