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SOLUZIONE 8 LETTERE: PASTELLI  Li usava magistralmente Rosalba Carriera Dizy L’arte sublime dei pastelli: come Rosalba Carriera rivoluzionò la tecnica pittorica del Settecento

L’arte sublime dei pastelli: come Rosalba Carriera rivoluzionò la tecnica pittorica del Settecento

Nel panorama artistico del Settecento europeo, pochi nomi brillano con la stessa intensità di Rosalba Carriera, la pittrice veneziana che seppe elevare la tecnica dei pastelli a vette mai raggiunte prima. In un’epoca dominata da oli e affreschi, questa straordinaria artista riuscì a trasformare un medium considerato minore in uno strumento espressivo di ineguagliabile raffinatezza, conquistando le corti più prestigiose d’Europa con i suoi ritratti vibranti di vita e sensibilità.

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Le origini di una rivoluzione artistica

Nata a Venezia nel 1673, Rosalba Carriera iniziò la sua carriera decorando tabacchiere di avorio con miniature delicate. Fu solo in un secondo momento che scoprì il potenziale dei pastelli, una tecnica che all’epoca era considerata principalmente uno strumento preparatorio per opere “maggiori”. La peculiarità del suo approccio risiedeva nella capacità di sfruttare la morbidezza del pastello, creando superfici vellutate e luminose che sembravano catturare l’essenza stessa dei suoi soggetti, prevalentemente aristocratici e nobili in cerca di ritratti che ne esaltassero la raffinatezza.

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La tecnica innovativa che incantò l’Europa

Ciò che rese Rosalba Carriera unica fu la sua straordinaria padronanza tecnica. A differenza di molti suoi contemporanei, la pittrice veneziana comprendeva profondamente le potenzialità cromatiche dei pastelli. Utilizzava strati sovrapposti di pigmento, creando sfumature impalpabili e trasparenze che conferivano ai volti una luminosità quasi soprannaturale. La sua tecnica prevedeva l’utilizzo di pastelli di diversa consistenza, alcuni più duri per i dettagli, altri più morbidi per le aree più ampie, e completava il tutto con tocchi leggerissimi che davano l’impressione di una pelle viva, palpitante.

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Il successo presso le corti europee

La fama di Rosalba Carriera si diffuse rapidamente oltre i confini della Repubblica Veneziana. Nel 1720, su invito del banchiere Pierre Crozat, l’artista si recò a Parigi, dove il suo talento con i pastelli conquistò immediatamente la corte e l’Académie Royale. Durante il suo soggiorno parigino, realizzò oltre cento ritratti, tra cui quello del giovane re Luigi XV. La tecnica pastello in Francia era già praticata, ma fu l’approccio innovativo della Carriera a renderla una forma d’arte autonoma e prestigiosa. La leggerezza eterea dei suoi ritratti incarnava perfettamente lo spirito rococò dell’epoca, con la sua predilezione per l’eleganza, la grazia e la delicatezza.

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I segreti del pastello secondo Rosalba

Cosa rendeva così speciali i pastelli di Rosalba Carriera? Innanzitutto, la qualità dei materiali. L’artista preparava personalmente molti dei suoi pastelli, selezionando con cura i pigmenti e sperimentando diverse formulazioni per ottenere la consistenza ideale. Utilizzava come supporto principalmente carta colorata, spesso azzurra o grigia, che forniva una base tonale fondamentale per i suoi effetti luminosi. La Carriera padroneggiava anche l’arte di fissare i pastelli sulla carta, un aspetto tecnico cruciale dato che questo medium è notoriamente fragile e soggetto a sfarinarsi.

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L’eredità artistica e l’influenza sui contemporanei

L’impatto di Rosalba Carriera sulla storia dell’arte va ben oltre il suo personale successo. Grazie al suo talento, la tecnica del pastello acquisì una dignità artistica mai avuta prima, influenzando profondamente artisti come Maurice Quentin de La Tour e Jean-Étienne Liotard. I suoi ritratti, caratterizzati da una peculiare luminosità e da un’acuta capacità di cogliere la psicologia dei soggetti, anticiparono sensibilità che sarebbero fiorite pienamente solo nel secolo successivo. La delicatezza con cui trattava i pastelli si traduceva in volti dai contorni sfumati, quasi evanescenti, che sembravano catturare non solo l’aspetto esteriore ma anche l’anima dei personaggi.

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Il declino e la riscoperta moderna

Nonostante il grande successo, gli ultimi anni di Rosalba Carriera furono segnati dalla progressiva perdita della vista, una tragedia per qualsiasi artista ma particolarmente crudele per chi, come lei, basava la propria arte sulla percezione delle più sottili variazioni cromatiche. Morì a Venezia nel 1757, dopo aver contribuito in modo determinante all’evoluzione dell’arte del pastello. Per lungo tempo dopo la sua morte, il suo contributo fu sottovalutato dalla critica, che tendeva a considerare i pastelli come un’arte “femminile” e quindi minore. Solo nel XX secolo, con la riscoperta dell’arte rococò e una rivalutazione del ruolo delle donne nella storia dell’arte, Rosalba Carriera ha finalmente ottenuto il riconoscimento che merita come una delle più grandi maestre del pastello di tutti i tempi.

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