L’Avaro di Molière: ritratto di Arpagone, l’incarnazione della grettezza

Chi è Arpagone

Nella commedia di Molière, Arpagone rappresenta l’archetipo dell’avarizia umana, un personaggio che incarna perfettamente l’ossessione per il denaro e la ricchezza. Questo anziano padre di famiglia diventa simbolo di una malattia sociale: la cecità provocata dall’accumulo di monete e tesori. Arpagone vive in una costante paranoia, temendo sempre di perdere anche il più piccolo centesimo.

La personalità grottesca

Il fascino drammaturgico de Arpagone sta proprio nella sua natura grottesca e together paradossale. È un padre che antepone il denaro all’amore dei figli, pronto a combinare matrimoni di interesse pur di mantenere intatto il suo patrimonio. La sua ossessione lo rende comico e tragico allo stesso tempo, rivelando le debolezze umane con un sarcasmo sottile e penetrante.

Il rapporto con il denaro

Per Arpagone, il denaro non è solo uno strumento, ma un fine ultimo. Nasconde i suoi risparmi con mille accorgimenti, diffida di tutti e vive in uno stato di costante angoscia. La sua cassetta dei soldi diventa quasi una reliquia sacra, protetta con più cura di quanto non faccia con i propri affetti familiari. Questa visione grottesca sottolinea come l’avarizia possa deformare completamente l’esistenza umana.

Simbolismo sociale

Arpagone non è solo un personaggio, ma un monito sociale. Molière attraverso di lui critica l’ossessione borghese per il denaro, svelandone l’assurdità e la vuotezza. Il protagonista de “L’Avaro” diventa così un’istantanea perfetta dei vizi della società seicentesca, ma che ancora oggi conserva una straordinaria attualità.