SOLUZIONE 5 LETTERE: AULOS Dizy
L’antico flauto greco aulos: lo strumento che incantava dei e mortali
Le origini mitologiche dello strumento
Nell’antica Grecia, lo aulos rappresentava molto più di un semplice strumento musicale: era il ponte sonoro tra il mondo terreno e quello divino. Secondo la mitologia, fu la dea Atena a creare l’aulos, ispirata dal lamento delle Gorgoni alla morte di Medusa. La leggenda narra che la dea, vedendo il proprio riflesso mentre suonava e notando le guance gonfie, gettò via lo strumento, che fu poi raccolto dal satiro Marsia.
Approfondisci i miti di AtenaCaratteristiche tecniche e costruzione
L’aulos era uno strumento a fiato costituito da due canne parallele, solitamente di uguale lunghezza, realizzate in legno, osso o avorio. Ogni canna era dotata di un’ancia doppia, simile a quella dell’odierno oboe, e presentava da quattro a cinque fori per le dita. Gli auloi più sofisticati potevano avere meccanismi in bronzo per modificare l’intonazione e anelli metallici per rinforzare la struttura.
Esempi di auloi al Metropolitan MuseumL’importanza sociale e culturale
L’aulos era fondamentale nella vita quotidiana dell’antica Grecia. Veniva suonato durante i simposi, le cerimonie religiose, i funerali e le competizioni atletiche. Gli auleti (i suonatori di aulos) erano figure rispettate nella società, e molti di loro acquisirono grande fama e ricchezza. Lo strumento era così importante che ad Atene esisteva una scuola specifica per il suo insegnamento.
Risorse dell’Università di Tufts sull’aulosTecniche di esecuzione e repertorio
Suonare l’aulos richiedeva una notevole abilità tecnica. I musicisti utilizzavano una fascia di cuoio chiamata phorbeia, che passava attorno alla testa e sosteneva lo strumento, permettendo di mantenere una pressione costante sulle ance. Il repertorio dell’aulos spaziava dalle melodie processionali ai nomos (composizioni per competizioni musicali), fino alle accompagnamenti per il teatro.
Statua di aulete al LouvreRiscoperta archeologica e moderna ricostruzione
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce numerosi esemplari di auloi, permettendo agli studiosi di comprenderne meglio la struttura e il funzionamento. Particolarmente significativo è stato il ritrovamento degli auloi di Pydna, in Macedonia, che ha fornito preziose informazioni sulla tecnologia costruttiva antica. Oggi, diversi musicologi e artigiani stanno lavorando alla ricostruzione di copie fedeli degli auloi antichi, permettendo di riscoprire i suoni che incantavano l’antica Grecia.
Studio accademico sugli auloi antichiIscriviti alla nostra Newsletter Settimanale