SOLUZIONE 11 LETTERE: BRANCALEONE Dizy
Brancaleone: l’eroe anticonformista che ha fatto ridere l’Italia
Chi era questo singolare personaggio?
Nel panorama del cinema italiano degli anni ’60, spicca una figura esilarante e rivoluzionaria: Brancaleone, il protagonista di due film memorabili diretti da Mario Monicelli e interpretati magistralmente da Vittorio Gassman. Questo personaggio rappresenta l’incarnazione perfetta dell’antieroe buffo e disperato, capace di sovvertire ogni stereotipo del cavaliere medievale.
Approfondisci la storia del cinema italianoLe origini del mito cinematografico
Nel primo film “L’armata Brancaleone“, uscito nel 1966, Gassman interpreta un cavaliere medievale completamente inadatto alle imprese eroiche. La sua maschera è quella di un condottiero fallimentare, sporco, maldestro ma incredibilmente determinato, che guida un manipolo di scalcagnati mercenari attraverso l’Italia medievale, tra avventure tragicomiche e situazioni assurde.
Scheda ufficiale del film su IMDBUn viaggio satirico nel Medioevo
La genialità di Monicelli sta nel dipingere un Medioevo completamente demistificato, lontano dalle narrazioni eroiche tradizionali. Brancaleone diventa il simbolo di una umanità imperfetta, dove il coraggio non risiede nei muscoli o nelle armature, ma nella capacità di resistere nonostante le continue sconfitte. La sua comitiva è un insieme di personaggi ai margini della società: storpi, malati, disperati che trovano riscatto attraverso l’ironia.
Biografia di Mario MonicelliIl secondo capitolo: ancora risate
Nel 1970 arriva “L’armata Brancaleone all’assalto di Castel Follin”, sequel altrettanto esilarante. Qui il nostro antieroe si spinge ancora più in là nella sua assurda ricerca di nobiltà e riscatto sociale. I suoi tentativi di conquistare un castello sono un crescendo di situazioni comiche che smascherano le ipocrisie del potere medievale e della società contemporanea.
Recensioni del filmUn modello culturale duraturo
L’eredità di Brancaleone va ben oltre il cinema. Gassman ha creato un archetipo dell’italiano medio: disorganizzato ma creativo, sconfitto ma mai domo. Un personaggio che ha fatto ridere milioni di persone ma che al contempo offriva una profonda critica sociale, utilizzando l’arma potentissima della satira.
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