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Fiammiferi paraffinati: storia, curiosità e utilizzi dei cerini
L’origine dei primi fiammiferi
I cerini hanno una storia affascinante che risale al XIX secolo. Le prime forme di fiammiferi vennero sviluppate in Europa come strumento rivoluzionario per accendere il fuoco. Inizialmente, questi piccoli oggetti erano estremamente pericolosi, contenendo sostanze chimiche altamente infiammabili che potevano facilmente esplodere o provocare incendi accidentali. La vera svolta arrivò quando gli scienziati iniziarono a sviluppare formulazioni più sicure e stabili per i cerini.
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Composizione chimica dei fiammiferi moderni
Oggi i cerini sono composti da diversi materiali: il legno di pioppo o pino per il bastoncino, paraffina come rivestimento e una speciale testina contenente zolfo, potassio clorato e altri componenti chimici. La reazione che permette l’accensione avviene quando si strofina la testina contro la superficie ruvida della scatola, generando un’immediata combustione. I cerini paraffinati garantiscono una fiamma stabile e duratura.
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Utilizzi oltre l’accensione
Sorprendentemente, i cerini hanno applicazioni che vanno oltre l’accensione. Vengono utilizzati in ambito scientifico per esperimenti, in fotografia come strumenti di illuminazione, e persino nell’arte come materiale per installazioni creative. I cerini paraffinati rappresentano un oggetto versatile che ha accompagnato generazioni di persone in molteplici contesti.
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