Domestiche d’altri tempi: le storie dimenticate delle ancelle della casa

Il ruolo sociale delle ancelle

Nella società tradizionale italiana, le ancelle domestiche rappresentavano un elemento cruciale dell’economia familiare. Spesso provenienti da famiglie povere delle campagne, queste donne lasciavano i loro paesi per offrire servizi nelle case delle famiglie più abbienti delle città, svolgendo mansioni fondamentali.

Mansioni e condizioni di vita

Le ancelle si occupavano di ogni aspetto della vita domestica: pulizie, cucina, accudimento dei bambini e supporto agli anziani. Il loro lavoro iniziava all’alba e terminava a notte inoltrata, con ritmi massacranti e pochissima considerazione sociale.

Condizioni contrattuali e diritti

Prima degli anni Cinquanta, le ancelle non godevano di alcuna tutela contrattuale. Spesso vivevano presso le famiglie, ricevendo vitto e alloggio come principale forma di retribuzione. I loro diritti erano pressoché inesistenti, con giornate lavorative che potevano superare le 12 ore consecutive.

Evoluzione storica del ruolo

Con l’emancipazione femminile e le battaglie sindacali, la figura delle ancelle domestiche ha subito profonde trasformazioni. Dagli anni Sessanta in poi, il lavoro domestico ha iniziato a essere regolamentato, con contratti che riconoscevano finalmente dignità e diritti a queste lavoratrici.

Storie di sacrificio e resilienza

Molte ancelle hanno vissuto storie di straordinaria abnegazione, permettendo alle famiglie italiane di mantenere standard di vita decorosi. Alcune hanno persino contribuito all’istruzione dei figli dei datori di lavoro, rinunciando alla propria realizzazione personale.