La rivoluzione del luppolo: alla scoperta della birra IPA

L’origine di una leggenda birraria

Nel vasto mondo delle birre artigianali, la IPA rappresenta una delle rivoluzioni più significative degli ultimi decenni. Questa birra, il cui nome completo è India Pale Ale, nacque nel XVIII secolo quando i birrai britannici dovevano spedire la loro bevanda fino in India. Per preservarla durante il lungo viaggio, aumentarono notevolmente la quantità di luppolo e alcol, creando involontariamente uno stile destinato a fare storia.

Caratteristiche distintive e profilo aromatico

La moderna IPA si distingue per il suo caratteristico aroma intenso di luppolo, che può variare da note agrumate a resinose, fino a sfumature tropicali. Il corpo è generalmente medio, con una gradazione alcolica che oscilla tra il 6% e il 7,5%. Il colore va dal dorato al ramato chiaro, mentre l’amarezza decisa, misurata in IBU (International Bitterness Units), può raggiungere valori compresi tra 40 e 70 unità.

Le varianti moderne della IPA

Nel corso degli anni, questo stile si è evoluto creando numerose sottocategorie. La New England IPA, ad esempio, si caratterizza per un aspetto torbido e un profilo più fruttato e meno amaro. La West Coast IPA mantiene invece un’amarezza più pronunciata con note di pino e agrumi. Esistono anche versioni Session IPA a bassa gradazione alcolica e Double IPA più intense e strutturate.

L’impatto sul mercato della birra artigianale

La IPA ha rivoluzionato il mercato della birra artigianale globale, diventando lo stile più venduto nel settore craft. Questo successo ha spinto anche i grandi produttori industriali a creare le proprie versioni IPA, contribuendo a diffondere la conoscenza di questo stile presso un pubblico più ampio. L’innovazione continua nel campo delle IPA stimola costantemente la creatività dei mastri birrai.