SOLUZIONE 7 LETTERE: ELMICHI
La congiura di Elmichi e Rosmunda: il complotto che cambiò il destino dei Longobardi
Nel 572 d.C., un evento sconvolgente scosse le fondamenta del regno longobardo in Italia: l’assassinio del re Alboino. Dietro questo gesto si celavano due figure chiave: Rosmunda, la moglie del sovrano, e Elmichi, lo scudiero reale. La loro congiura rappresentò un momento cruciale nella storia dei Longobardi, segnando l’inizio di un periodo di instabilità politica e di lotte intestine. Rosmunda, figlia del re dei Gepidi Cunimondo, era stata costretta a sposare Alboino dopo che questi aveva sconfitto e ucciso suo padre. La leggenda narra che Alboino avesse trasformato il cranio di Cunimondo in una coppa da cui beveva durante i banchetti, costringendo persino Rosmunda a bere da essa. Questo gesto di umiliazione estrema fu probabilmente la scintilla che accese il desiderio di vendetta nella regina. Elmichi, d’altra parte, era lo scudiero fidato di Alboino e apparteneva alla nobiltà longobarda. Le motivazioni che lo spinsero a tradire il suo re non sono del tutto chiare, ma è probabile che ambisse a ottenere il potere per sé stesso. La sua vicinanza ad Alboino gli conferiva una posizione privilegiata per orchestrare l’assassinio. La congiura fu meticolosamente pianificata. Rosmunda e Elmichi reclutarono Peredeo, un guerriero longobardo di grande forza fisica, per eseguire materialmente l’omicidio. Secondo le cronache dell’epoca, Rosmunda avrebbe sedotto Peredeo per convincerlo a partecipare al complotto. La notte dell’assassinio, mentre Alboino dormiva nel suo palazzo a Verona, i congiurati entrarono nella sua camera. Rosmunda aveva precedentemente nascosto le armi del re, impedendogli di difendersi. Peredeo colpì mortalmente Alboino, ponendo fine al regno del conquistatore longobardo. Dopo l’assassinio, Elmichi tentò di prendere il potere, sposando Rosmunda e proclamandosi nuovo re dei Longobardi. Tuttavia, il suo regno fu effimero. La nobiltà longobarda, fedele alla memoria di Alboino, si ribellò contro gli usurpatori. Elmichi e Rosmunda furono costretti a fuggire a Ravenna, cercando protezione presso l’esarca bizantino Longino. La fuga a Ravenna segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella vita dei due cospiratori. Longino, vedendo in Rosmunda una potenziale alleata contro i Longobardi, la convinse a liberarsi di Elmichi. La regina, sempre pronta a tradire, accettò di avvelenare il suo complice. Tuttavia, Elmichi, resosi conto del tradimento mentre beveva la coppa avvelenata, costrinse Rosmunda a bere il resto del veleno, portando entrambi alla morte. La congiura di Elmichi e Rosmunda ebbe profonde ripercussioni sulla storia dei Longobardi. Il vuoto di potere creato dall’assassinio di Alboino portò a un periodo di instabilità, con diversi pretendenti che si contesero il trono. Questo indebolimento interno rese i Longobardi più vulnerabili alle pressioni esterne, in particolare da parte dell’Impero Bizantino. L’episodio divenne rapidamente parte della leggenda longobarda, tramandato attraverso cronache e racconti popolari. La figura di Rosmunda, in particolare, assunse connotati quasi mitici, divenendo simbolo di tradimento e vendetta nella cultura medievale.Link utili:
- Alboino – Enciclopedia Treccani
- I Longobardi in Italia – Storia della Letteratura
- Museo dei Longobardi – Cividale del Friuli
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