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Il famoso miniatore da Gubbio che Dante trova del Purgatorio

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SOLUZIONE 7 LETTERE: ODERISI 

Oderisi da Gubbio: Il Miniatore Celebrato da Dante nel Purgatorio

Nel vasto panorama dell’arte medievale italiana, emerge una figura affascinante e poco conosciuta: Oderisi da Gubbio. Questo talentuoso miniatore, vissuto nel XIII secolo, ha lasciato un’impronta indelebile non solo nell’arte dell’illuminazione dei manoscritti, ma anche nella letteratura italiana, grazie alla sua menzione nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Oderisi nacque a Gubbio, una pittoresca cittadina dell’Umbria, intorno al 1240. La sua formazione artistica avvenne probabilmente nella bottega di un maestro locale, dove apprese le tecniche raffinate della miniatura. La sua fama crebbe rapidamente, portandolo a lavorare per committenti prestigiosi in diverse città italiane. La tecnica di Oderisi si distingueva per la delicatezza dei tratti e la vivacità dei colori. Le sue miniature, caratterizzate da dettagli minuziosi e una straordinaria attenzione alla resa delle espressioni umane, erano considerate veri e propri capolavori. Purtroppo, molte delle sue opere sono andate perdute nel corso dei secoli, rendendo difficile una valutazione completa del suo contributo artistico. Il punto di svolta nella fama di Oderisi avvenne grazie a Dante Alighieri. Nel canto XI del Purgatorio, il poeta fiorentino incontra l’anima del miniatore, che si trova nella prima cornice del Purgatorio, dove si purgano i superbi. Oderisi si presenta a Dante con queste parole: “Io fui da Gubbio, e l’arte di alluminar chiamata è in Parisi”. Questo incontro nel Purgatorio offre a Dante l’opportunità di riflettere sulla vanità della gloria terrena e sull’importanza dell’umiltà. Oderisi, consapevole della propria superbia in vita, ammette di aver sopravvalutato le proprie capacità artistiche, riconoscendo il talento superiore del suo collega Franco Bolognese. La presenza di Oderisi nella Divina Commedia ha contribuito a preservare la sua memoria attraverso i secoli, nonostante la scarsità di opere sopravvissute. Gli studiosi hanno a lungo dibattuto sulla ragione per cui Dante scelse di includere questo artista relativamente oscuro nella sua opera monumentale. Alcuni ipotizzano che i due potessero essersi incontrati durante i viaggi di Dante, forse a Bologna, dove Oderisi aveva lavorato. L’eredità di Oderisi va oltre il suo contributo all’arte della miniatura. La sua menzione nella Divina Commedia ha stimolato riflessioni sul ruolo dell’artista nella società medievale e sul concetto di fama. Il dialogo tra Dante e Oderisi nel Purgatorio offre uno spaccato unico sulla percezione dell’arte e degli artisti nel Medioevo. Nonostante la scarsità di informazioni biografiche e la perdita di gran parte delle sue opere, Oderisi rimane una figura affascinante per gli storici dell’arte e gli studiosi di Dante. Il suo nome continua a evocare l’immagine di un artista talentuoso e umano, la cui storia personale si intreccia con uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.

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